DA LIVINGOFFICE MESSI SOTTO AL MICROSCOPIO I FONDI IMMOBILIARI CON RICS
DA LIVINGOFFICE SI PARLA DI ETICA E PROFESSIONALITA' NEL SEMINARIO RICS DEL 4 MAGGIO

Lunedì 28 novembre a Livingoffice attraverso il nuovo corso di formazione RICS tenuto nel pomeriggio da Pasquale Labianca, Fund Manager di Invimit Sgr Spa, sono stati messi sotto il microscopio i fondi immobiliari: strumenti in grado di “trasformare gli investimenti immobiliari da poco liquidi, non standardizzati e poco trasparenti, in attività finanziarie che consentono di generare liquidità”.

Presente in Italia dal 1998, questa tipologia di fondi, data la propria capacità di conservare valore attraverso il passare del tempo con una aspettativa di redditività del 3% più il tasso di inflazione, rappresenta un interessante alternativa agli investimenti di tipo tradizionale.

Lo è in particolare in questo momento, caratterizzato da un mercato in cui la riduzione progressiva dei tassi di interesse rende attraente investire in immobili.

Il relatore ha illustrato con chiarezza, particolarità e attrattive di questa forma di investimenti, sottolineando che l’articolato impianto normativo su cui i fondi immobiliari si basano è stato recentemente oggetto di revisione.

Questi importanti strumenti finanziari della durata dai 7 ai 50 anni, investono il loro patrimonio in misura non inferiore ai due terzi in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari, e possono essere classificati secondo vari criteri, ha spiegato Labianca.

Tra i principali ci sono i Fondi ordinari, i Fondi retail e i Fondi core o value added (a maggior rischio).

Gli “attori in gioco” sono molteplici: Pubbliche Amministrazioni (PA), Operatori Privati ed Investitori terzi.

E ognuno ne dovrebbe trarre buone opportunità, a partire, per la Pubblica Amministrazione, dalla riduzione del debito.

Punto di forza di tutto il sistema è l’enorme patrimonio immobiliare pubblico, non necessariamente solo statale.

Portando esempi concreti di fondi esistenti, durante il corso ci si è soffermati tra le altre cose sulla possibilità di far rientrare in queste tipologie di fondi anche gli impianti scolastici e sportivi.

Iniziando a studiare l’eventualità, attraverso casi pilota, Labianca ha sottolineato come per la Pubbliche Amministrazioni gli impianti sportivi e gli stadi siano un costo enorme in Italia mentre all’estero questa tipologia di immobile si regge già da tempo su mercati collaterali, come centri commerciali e parcheggi.

Le telematiche hanno suscitato ampio dibattito tra gli intervenuti, che hanno manifestato anche perplessità e dubbi, ritenuti “corretti” anche dallo stesso relatore.

Questi tuttavia ha sottolineato come “queste operazioni risolvano ampie problematiche sociali, facciano girare l’economia e si reggano anche con redditività minime”.